L’Aquila. L’Aquila è viva. A volte sembra nascondersi, timida, in un centro storico di calce e ricostruzione. Ma poi, eccola che torna a sorprendere, lasciando senza fiato. Ieri, in occasione de “Il jazz italiano per L’Aquila”, tra le vie del centro storico si faticava a camminare: una miriade di spettatori, ammaliati dalle note di altrettanti musicisti, e fiumi di persone, per un affascinante genere musicale. Più di seicento grandi artisti, alcuni di loro di fama internazionale, in cento concerti, a stretto contatto con i cantieri e con la gente. Parliamo di Rosario Giuliani, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Enrico Pierannunzi, solo per citare qualche nome. Per L’Aquila si sono esibite anche formazioni inedite, come il duo di Max De Aloe e Antonio Zambrini. La musica chiama e il capoluogo risponde, con cinquantamila persone. Dopo l’apertura del “Ferrara Buskers Festival” ed i “Cantieri dell’Immaginario”, ancora una volta la bellezza di una città ferita ha ospitato esibizioni artistiche. Le feritoie ed il ponte della fortezza spagnola, i portici e la Basilica di San Bernardino, le piazze ed i balconi sono stati gli spettacolari palcoscenici dei musicisti che si sono succeduti. Ma un’immagine rimarrà forse più di tutte nel cuore di chi c’era, quella delle scale di San Bernardino, gremite di persone di ogni età, sedute in silenzio ad ascoltare il quintetto del maestro Paolo Fresu, direttore artistico dell’evento, colui senza il quale tutto questo non sarebbe avvenuto. Anche i bambini hanno avuto il loro spazio, con le proiezioni animate e la musica di “GiocaJazz”, Luigi Mosso, “Rustica XBand” e dei gruppi “I Cartoons in Jazz”,“Chaotix” e “Kids”. Piazza Duomo, in un bagno di folla, è stata la ciliegina sulla torta di una giornata incredibile. Tante grandi firme sul palco e giovani promesse del jazz, fino ad arrivare all’attesa esibizione di Gino Paoli, accompagnato dal pianoforte del maestro Danilo Rea e dal contrabbasso di Enzo Pietropaoli . Applausi scroscianti e tanta emozione da parte del pubblico, per un classico della musica d’autore. “I jazzisti fanno qualsiasi cosa, per la musica e per gli altri” ha dichiarato orgoglioso il cantautore sul palco, ed i fatti giustificano questa frase. Un evento quello di ieri, all’insegna della pura solidarietà. E’ il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini ad aver voluto questa manifestazione, per dimostrare la sua vicinanza all’amministrazione e soprattutto ai cittadini aquilani. Ma nulla sarebbe stato senza la collaborazione delle varie associazioni di jazzisti (“Musicisti italiani di jazz”, “I-Jazz” e “Casa del Jazz” di Roma) che hanno creduto nella riuscita di tutto questo. Da non dimenticare poi il contributo degli sponsor, primo fra tutti la SIAE. Intanto il ministro, dal suo profilo facebook, fa sapere: “Riporteremo la musica nelle vie del centro storico ogni anno, la prima domenica di settembre.” Cosa rimarrà dunque dopo la giornata di ieri? Tanta musica, certo, ma soprattutto la consapevolezza, per L’Aquila, di non essere sola. Diego Renzi