L’Aquila. L’incidente dell’elicottero caduto a Campo Felice viene ricostruito minuto per minuto attraverso una serie di telefonate: dalla segnalazione di uno sciatore ferito in pista, a quella di un testimone che segnala “un rumore strano” fino ai contatti persi con l’equipaggio durante le operazioni di soccorso.
Alle 10.58 giunge una telefonata alla centrale del 118 dell’Aquila. E’ il medico in servizio gli impianti di Campo Felice che avverte di uno sciatore ferito. L’operatore chiede lumi sulle condizioni meteo per poter inviare un elicottero. Un minuto dopo alle 10.59 viene avvertito il pilota Gianmarco Zavoli che si alza in volo. Insieme a Zavoli ci sono: Valter Bucci, medico rianimatore del 118; Davide De Carolis, tecnico del Soccorso alpino; Giuseppe Serpetti, infermiere del 118 e Mario Matrella, tecnico verricellista Inaer. Il mezzo atterra, carica a bordo il ferito, Ettore Palanca e si alza di nuovo in volo. Si susseguono da parte della centrale del 118 diverse chiamate via radio e sui cellulari di servizio dei 5 membri dell’equipaggio senza ricevere risposta. Intorno alle 11.30 arriva la conferma che alcune stazioni di rilevamento allarmi satellitari sugli aeromobili hanno captato il segnale di crash dell’elicottero del 118.
Alle 11.28 un istruttore di sci che si trovava a Campo Felice telefona alla centrale operativa per segnalare un rumore strano del motore dato che c’era molta nebbia.
L’elicottero, entrato in banco di nebbia, si schianta frontalmente contro il costone della montagna. Il tragico bilancio è di sei morti: cinque membri dell’equipaggio più lo sciatore ferito. “Sono tutti deceduti” è l’audio drammatico della telefonata delle 13.47 che certifica la tragedia dell’elisoccorso del 118 precipitato un anno fa sul Monte Cefalone. La ricostruzione telefonica è un’esclusiva di Stefano D’Ascoli per Il Messaggero.
Immagini e audio diffusi da Il Messaggero