L’Aquila. Convegno “Addio ai nostri soldi? Abolire il contante è pericoloso, pagamento elettronico favorisce solo i privati che gestiscono il denaro e l’evasione fiscale dei ricchi non viene sconfitta”.
“La lotta al contante favorisce l’alternativa, cioè il pagamento elettronico, ma ci sono dei problemi, uno dei quali è che il pagamento elettronico è gestito interamente da un sistema privato che lo usa per guadagnare soldi, non certo per garantire un servizio pubblico. Non si può mettere il denaro, il ‘sangue’ dell’economia, totalmente in mano a un ‘estraneo’ che tra l’altro è in ovvio conflitto di interessi”. Queste le parole di Guido Grossi, ex tesoriere della Banca Nazionale del Lavoro ed esperto di mercati finanziari, relatore del convegno all’Aquila, venerdì 15 novembre dalle 15.30, nella sala Rivera di Palazzo Fibbioni, dal titolo “Addio ai nostri soldi? Unione bancaria, lotta al contante e tasse che fanno male”.
Nel corso del convegno, organizzato dal quotidiano online AbruzzoWeb.it, si parlerà anche di evasione fiscale nell’epoca della moneta Euro, dell’austerity e della finanziarizzazione dell’economia, questioni che hanno effetti visibili anche nei territori terremotati come L’Aquila. Interverrà telefonicamente Ranieri Razzante, avvocato e dottore commercialista, direttore del centro di ricerca sulla sicurezza ed il terrorismo (Crst) e presidente dell’associazione italiana responsabili antiriciclaggio (Aira).
“È un sistema assurdo per cui fanno leggi come quella sulla privacy” ha spiegato Grossi, “E poi ti dicono che non puoi spendere i tuoi soldi come ti pare senza essere controllato? E poi vuoi combattere l’evasione fiscale? Metti il naso ai paradisi fiscali e cambia un sistema fiscale fatto da duemila tributi per cui se hai un bravo commercialista e se sei ricco, non paghi. Se invece sei un povero disgraziato ti tartassano e non hai neppure gli strumenti per difenderti, a cominciare dalla possibilità di capire le leggi che vengono scritte per non essere capite dai cittadini, ma pure da molti commercialisti. Ma ci sono anche altri problemi drammatici che riguardano proprio il funzionamento del sistema bancario. Ad esempio, se accade ciò che è accaduto in Grecia, con la corsa agli sportelli? Come la mettiamo?”.
“È stato scritto a caratteri cubitali che lo Stato non può controllare i movimenti di capitale” ha concluso l’ex tesoriere della Bnl, “Ma si rompono le scatole ai cittadini. È evidente che la lotta al contante serve ad altro, non certo a risolvere l’evasione fiscale. Consiglierei a chi vuole imporre questa roba di occuparsi delle priorità dei cittadini, come ad esempio il lavoro”.