L’Aquila. “La ricostruzione non significa rifare quello che c’era prima, c’e bisogno per ripensare il territorio. Ripensare anche il modello di sviluppo. Il ritardo più grande qui e’ quello degli investimenti pubblici”. Così il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, oggi a L’Aquila per l’iniziativa “Territori aperti: territori, lavoro e conoscenza” in occasione del decennale del sisma del 2009, al quale è intervenuto il segretario nazionale Uil, Carmelo Barbagallo. Al posto del leader nazionale della Cis, Annamaria
Furlan, è intervenuto il segretario confederale Giorgio Graziani.
“Emerge un quadro in cui indubbiamente delle cose qui a L’Aquila sono state fatte, ma si registrano ritardi molto consistenti”, ha continuato il segretario Cgil. Al centro dell’incontro, promosso dai sindacati in collaborazione con comune e università dell’Aquila, i progetti e le iniziative che i sindacati hanno messo in campo e per i quali hanno raccolto fondi cospicui grazie alla generosità dei lavoratori di tutta Italia, per il rilancio economico ed occupazionale dei territori colpiti dai terremoti.
Alla manifestazione hanno partecipato tra gli altri il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, la rettrice dell’università dell’Aquila, Paola Inverardi, il responsabile delle risorse umane della Thales Alenia Space, Riccardo Podda, Davide Martina, responsabile servizio Helpdesk progetto “Territori aperti”, Claudio Pettinari, rettore dell’università di Camerino (Macerata), e Giovannino Anastasio, sindaco di Pizzoli (L’Aquila).
I tre rappresentanti sindacali stamani hanno visitato lo stabilimento Thales Alenia, una delle realta’ sostenute nel post sisma dai sindacati. “Thales – commenta Landini – dimostra i risultati che si ottengono puntando sull’innovazione, se si ha idea del Paese e dei prodotti. Oltre il contingente, ma tra 5 o 10 anni”.