Gli studenti del Politecnico di Milano all’Aquila per studiare la ricostruzione e riproporla ad Amatrice
L’Aquila. “Siamo qui per imparare dalle buone pratiche e anche dagli errori della ricostruzione aquilana, al fine di pianificare al meglio quella di Amatrice e delle sue frazioni, mettendo al centro vocazioni capaci di dare un futuro al territorio”. Lo ha affermato Azzurra Muzzonigro, coordinatrice del laboratorio di Urban designe – reconstruction lab del Politecnico di Milano, diretto dal noto architetto Stefano Boeri, già alto consulente per l’attività di pianificazione urbanistica del nuovo cratere che ha sconvolto il centro Italia nell’agosto e ottobre 2016 e nel gennaio 2017. Muzzonigro ha fatto visita oggi a L’Aquila assieme ad oltre settanta studenti del corso di Urbanistica del Politecnico, a cui si sono aggiunti gli studenti dell’Università tecnica di Darmstadt, in Germania, accompagnati dalla professoressa Nina Gribat e dall’assistente Leone Plaenkers.
“il caso di Amatrice è molto particolare – ha poi detto l’architetto Tempesta – il centro non esiste più, ci ci sono solo tante viuzze tra cumuli di macerie. E questo complica tutto, perché ad esempio mancano rilievi ben precisi sul vecchio edificato, sono assenti punti di riferimento urbanistico. E’ molto più facile infatti intervenire dove le case, per quanto fortemente danneggiate, sono rimaste in piedi e sono recuperabili”. “Un caso simile – ha aggiunto Tempesta – qui nel cratere sismico aquilano si verifica a Castelnuovo, antica frazione del comune di San Pio delle Camere, raso al suolo dal sisma del 2009, e dove la ricostruzione ha per ora riguardato solo una piccola parte dell’abitato. Per tale ragione abbiamo illustrato agli studenti del Politecnico, alcuni piani di ricostruzione dei comuni del cratere, che si avvicinano per dimensioni e scelte strategiche a quello che dovrà essere elaborato per Amatrice”.