L’Aquila. L’Aquila non poteva desiderare di meglio, alla vigilia di questo Natale. La riapertura del Museo Nazionale D’Abruzzo segna un tassello storico in questo lungo processo di ricostruzione. Centinaia i cittadini accorsi alla riapertura del loro museo, dopo che il terremoto danneggiò gravemente l’ala del Castello Cinquecentesco in cui era ospitato. La nuova struttura dell’ex mattatoio, ristrutturata attraverso un metodo di consolidamento all’avanguardia, ospita ora cento opere selezionate, che costituiscono un patrimonio inestimabile non solo per L’Aquila, ma per l’intera regione. Tutto questo grazie all’impegno del MIBACT e del polo museale d’Abruzzo, con il forte appoggio degli organi istituzionali; sei milioni di euro per la riqualificazione dell’area, investiti interamente dallo Stato Italiano nell’ambito del progetto MUMEX, i grandi musei attrattori del Mezzogiorno d’Italia. Sarà possibile visitare i nuovi spazi gratuitamente fino al tre gennaio. Hanno partecipato all’inaugurazione numerose autorità, tra cui il ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini, il presidente regionale Luciano D’Alfonso, la senatrice Stefania Pezzopane, il sindaco Massimo Cialente e l’arcivescovo metropolita dell’Aquila Mons. Giuseppe Petrocchi. Questo progetto rientra in una più ampia visione d’insieme, che il ministro dei beni culturali Dario Franceschini prospetta per una rinascita che non sia solo fisica, ma anche e soprattutto culturale. Emblematica in questo senso la riflessione del ministro: “La sfida non è soltanto ristrutturare il centro storico, è tornare a far vivere L’Aquila e anche riuscire a far ripartire dei meccanismi virtuosi. L’Aquila non è mai stata una meta di turismo internazionale e nemmeno una meta di grande turismo interno, eppure la bellezza del centro storico, l’importanza di queste collezioni, potranno farla diventare una meta di turismo interno, internazionale, come anche altre città d’arte italiane”. Il ministro ha portato ricordato la creazione di una futura sede distaccata del “Maxxi, Museo di Arte Contemporanea” a Palazzo Ardinghelli, progetto che vede L’Aquila immessa in un circuito artistico internazionale: ”Io sto inviando alle firme più importanti dell’arte contemporanea italiana e non solo la richiesta di donare un’ opera per L’Aquila. (…) Io credo che debbano nascere cento, mille iniziative di questo tipo e che questo consentirà a L’Aquila non soltanto di uscire dal dramma del terremoto il prima possibile e bene, ma anche di costruirsi il grande futuro che merita, per la bellezza e la storia di questa terra”. @DiegoRenzi