Campobasso. “Oggi vorrei unire la mia voce a quella di tanti lavoratori e imprenditori di questo territorio nel chiedere che possa attuarsi anche qui un ‘patto per il lavoro'” ha detto Papa Francesco davanti a 80mila persone giunte anche dall’Abruzzo. “Non avere lavoro non è solo non avere il necessario per vivere: no, noi possiamo mangiare tutti i giorni, andare alla Caritas o altre associazioni. Il problema è non portare il pane a casa, questo toglie la dignità”, ha sempre detto il Papa a Campobasso. “Il problema più grave non è la fame, è la dignità: dobbiamo difenderla e la dà il lavoro”. Ad accogliere il pontefice c’era il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, che in qualità di responsabile della pastorale giovanile di Abruzzo. “I ragazzi di tutte le diocesi delle due regioni sono arrivati numerosissimi per portare il loro abbraccio a papa Francesco”, ha raccontato con voce emozionata il vescovo Pietro, “sono stati giorni molto impegnativi. Abbiamo dovuto organizzare e coordinare tutto l’evento e non è stato facile”. Santoro è abituato a stare in mezzo ai giovani e proprio per questo è stato scelto come rappresentate delle pastorali giovanili di Abruzzo e Molise. Lui ha accolto il pontefice e lo ha salutato a nome di tutti i presenti. “Al papa ho presentato i giovani e la loro voglia di essere dei comunicatori del vangelo nelle strade del mondo”, ha continuato con entusiasmo Santoro, “loro, come dice proprio Francesco, sono sempre in uscita perché hanno ancora voglia di credere e sperare”. Il vescovo ha poi toccato alcune piaghe di questo periodo di crisi come l’assenza di lavoro. “Ho raccontato al papa che i giovani portano delle cicatrici come la carenza di lavoro”, ha concluso monsignor Santoro, “ma vogliono rimanere in queste terre perché sono dei seminatori di speranza?”.