“Abbiamo appreso con enorme stupore che nel Recovery Plan sarebbero destinati alla sanità soltanto 9 miliardi, ossia una percentuale minima rispetto alla cifra totale. Sarebbe incredibile che ancora una volta la sanità appaia agli ultimi posti, se un sottofinanziamento del Ssn rispetto a tutti gli altri settori non fosse una costante che si ripete da anni e anni”. Lo scrive in una lettera aperta al ministro della Salute Roberto Speranza l’Aaroi Emac, l’Associazione anestesisti e rianimatori degli ospedali italiani.
“Abbiamo apprezzato il suo immediato intervento sulla stampa in cui chiarisce la necessità di aumentare i fondi previsti – si legge ancora – saremo al suo fianco, Ministro, nel chiedere di aumentare i fondi per la sanità, ma ancor più vorremmo essere al suo fianco per definire la destinazione delle risorse secondo un principio di appropriatezza che tenga conto di quanto accaduto in questi mesi in cui – come è evidente – il solo sistema ospedaliero, ed in pari misura il sistema di emergenza territoriale 118 laddove esso non è una mera fotocopia della cosiddetta “continuità assistenziale”, ha dimostrato la sua enorme resilienza, nonostante sia stato trattato regolarmente da Cenerentola”. Gli anestesisti concludono la lettera sottolineando “l’estremo disagio in cui lavora in questo periodo il personale sanitario che ancora una volta sta dando prova di forza e dedizione nei confronti dei pazienti con i pesanti sacrifici”. “Le chiediamo di farsi interprete, presso le Istituzioni alle quali lei stesso chiede di non trascurare la Sanità Pubblica”.
L’Aaroi annuncia infine che ad emergenza finita “allorquando ci verrà chiesto un ulteriore impegno per ridurre le liste d’attesa, qualora le risposte non fossero arrivate, la categoria si farà sentire con proteste commisurate alla sordità finora riscontrata”.