Pescara. “Come sapete ho mantenuto un riserbo totale su questa vicenda, astenendomi sempre da qualsiasi tipo di considerazione. È per me un dolore che non potrà mai essere superato, perché è un’esperienza di vita individuale sia dei familiari delle vittime che lascia qualcosa di indiscutibilmente insanabile”. Così il presidente dimissionario della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, parlando a margine della conferenza stampa di fine mandato della tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola dove morirono 29 persone.
Nell’inchiesta sul crollo dell’edificio, travolto da una valanga, Di Marco è tra gli indagati. “Mi auguro che la Procura abbia la possibilità di verificare fino in fondo l’azione condotta, grazie anche agli atti a corredo dell’inchiesta e che serviranno per valutare e definire quali sono i livelli di responsabilità da parte della Provincia, da parte mia, da parte di coloro che hanno avuto la responsabilità in questi quattro anni”. “Di emergenze”, ha proseguito Di Marco, “ne abbiamo gestite diverse. Dal crollo del solaio dell’istituto Alberghiero all’isolamento di tutti i Comuni nel 2015 e quando ci fu un’interruzione di erogazione di energia elettrica. Una sfida difficile e complessa, quella di essere presidente di Provincia, e sempre di più se il Governo non consentirà a noi di avere le risorse con cui agire affinché le esigenze siano soddisfatte”.