Chieti. Ci sarebbe una malformazione cardiaca congenita alla base della morte di Sara Zagaria, la 18enne di Andria stroncata all’improvviso da un malore la mattina del 25 aprile. È questo l’esito dell’autopsia eseguita ieri pomeriggio dal medico legale Cristian D’Ovidio. Come già ipotizzato in un primo momento, si tratta di una morte naturale: la giovane studentessa, stando ai primi riscontri, era affetta da «displasia aritmogena del ventricolo destro». Si tratta di una patologia che, appunto, causa aritmie e che non può essere diagnosticata con i normali metodi, come un elettrocardiogramma o un Rx. Sulla tragedia il pm di turno, Marika Ponziani, ha aperto un’inchiesta affidando le indagini ai carabinieri. All’esame autoptico hanno partecipato anche i consulenti nominati dalla famiglia e dai due medici che hanno ricevuto l’avviso di garanzia della Procura. Si tratta di un atto dovuto in presenza di un esame irripetibile. A finire nel registro degli indagati sono state le due guardie mediche che, domenica sera, avevano visitato Sara. La ragazza, infatti, si era sentita poco bene e aveva richiesto l’intervento dei sanitari. Ma, durante la visita alla quale era stata sottoposta, non sarebbero emerse particolari anomalie. Ora toccherà alla magistratura, anche alla luce dell’esame autoptico, valutare la posizione dei medici. Sara era arrivata in città per trascorrere il ponte della Liberazione a casa del fidanzato, uno studente che frequenta l’università d’Annunzio e che vive in un appartamento in affitto di viale Benedetto Croce. La tragedia è avvenuta in casa, intorno alle otto del mattino. L’intervento del 118 è risultato inutile: nonostante i tentativi di rianimazione, non c’è stato niente da fare. Un dolore immenso per papà Vincenzo, mamma Nunzia, la sorella Daniela e il fidanzato Giovanni. Nel tardo pomeriggio di ieri la salma è stata restituita ai famigliari per i funerali che saranno celebrati oggi, alle 16.30, ad Andria, nella chiesa parrocchiale della Santissima Trinità.