L’Aquila. “Siamo contrari all’accorpamento per una serie di motivi primo fra tutti l’accentramento della gestione concorsuale con conseguente riduzione delle autonomie locali. A noi sembra che nonostante le parole del Governatore Marsilio ‘in Abruzzo non si farà la Asl unica: la gestione della sanità abruzzese rimarrà, nei territori, affidata a quattro Asl provinciali anche tentando un percorso per la revisione del decreto Lorenzin’ del 21 marzo scorso, le Asl verranno svuotate della propria ‘decisionalità’ anche perché con il centro unico degli acquisti ci sarà di fatto una unica azienda sotto mentite spoglie”. Commenta così Loreto Lombardi, medico e segretario del sindacato Anaao della ASL L’Aquila, sulla delibera della Giunta regionale che unifica i percorsi di assunzione delle asl abruzzesi. Lombardi, oltre al governatore, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, attacca anche l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì (Lega).
“Leggiamo in questi giorni che l’assessore vuole ripristinare l’accorpamento dei concorsi regionali cosa tentata anche dalla passata amministrazione che, però, alla fine ha capito e ritirato la delibera”, si legge nella nota, “la ministra Grillo ha sempre gridato ai quattro venti di voler togliere la sanità dalle mani della politica, ma noi in Abruzzo andiamo sempre controcorrente”.
“La nostra organizzazione ha sempre creduto in due aree vaste”, continua il medico e sindacalista, “quella interna con L’Aquila e Teramo e quella costiera con Pescara e Chieti perché siamo convinti, al pari di numerose Regioni italiane, che le aree vaste siano l’optimum per questo tipo di territorio”.
“La Governance regionale”, prosegue, “ha bloccato tutti gli atti aziendali che sono la Magna Charta delle aziende poiché regolano l’assetto strategico, di personale e di sviluppo, inibendo di fatto tutta una serie di atti, di accordi e percorsi che faticosamente avevamo raggiunto, in realtà un blocco di tali atti è sostenuto dal nulla, ma solo da promesse elettorali. La ragione, così dicono alla Regione, del congelamento degli atti aziendali è dovuto al fatto che si sta ripensando la rete ospedaliera rimettendo in discussione quello che con tanto lavoro e fatica era stato definito”.
“Colgo l’occasione per ripetere ancora una volta che una sanità parcellizzata e frammentata sul territorio non è un bene per la comunità”, conclude, “anche se ‘populisticamente’ parlando fa molta presa sull’opinione pubblica, continuando di questo passo la sanità che noi conosciamo collasserà e imploderà rapidamente”.